Prima Puntata: A e B


Esterno giorno.
Siamo in un piccolo snack bar appena fuori dalle mura del Cimitero del Verano. Un tavolino all’aperto. Unici avventori, oltre A e B, una donna anziana in compagnia di una bambina. Bevono gazzosa in silenzio e spuntano con le dita le foglie ingiallite di una piccola pianta grassa probabilmente destinata a una tomba.
La donna A e l’uomo B sono seduti uno di fronte all’altro. A si tormenta una ciocca di capelli rosso menopausa. Si intravede una minuscola ricrescita bianca alla radice.
B muove ritmicamente la gamba sinistra sotto il tavolino. È un tic.

A. Grazie di essere venuto, non l’avrei detto..

B. Prego.

A. Sei anche puntuale, brutto segno. Vuol dire che speri di cavartela in poco tempo. Quando un uomo arriva in ritardo ad un appuntamento, vuol dire che è emozionato. Anche se arriva in anticipo, è emozionato.

B. Non sono emozionato, sono normale. Non è che uno ha sempre le emozioni. Perchè ci siamo incontrati al Cimitero? Vuoi fare sempre la dark, la strana. Ehi, ragazzo… Vorrei un prosecco. Ok, va bene anche il vino della casa.. tu cosa vuoi?

A. Lo stesso grazie. Verano doc. Sarò breve, non voglio che ti innervosisci.Vorrei che ti sentissi a tuo agio con me. Là dentro i morti. Fuori, a bere vino, i vivi. Penso che fino al giorno in cui ci porteranno tra i cipressi, in una Volvo nera, chiusi in cassette di legno di abete, sia un dovere vivere fino in fondo le emozioni.

B. Eddágli con ‘ste emozioni..

A. Io ti amo.

B. Ora sei aggressiva.

A. So di amarti da quella volta a casa della Chicca, quando mi ha i baciato in cucina, dietro al frigo. Un bacio breve con un po’ di lingua . Attraverso le lingue si sente il battito dei cuori. Mi hai stretto a te e ho sentito quel profumo di acqua di colonia. Così delicato per un maschio. E poi ho visto da vicino, ingrandita, quell’ unica grande ruga. Una rasoiata sulla tua fronte così bella.
Posso toccarla?

B. Cosa.

A. La ruga.
B si sfiora con le dita sottili la ruga che in effetti gli attraversa la fronte longitudinalmente. Sembra infastidito, lo si capisce dal movimento sempre più veloce della gamba sotto il tavolino. Il tavolino si solleva per un istante.

I quattro clienti dello Snack bar si voltano all’unisono. Davanti all’ingresso del Cimitero si è appena fermato un carro funebre. È metallizzato grigio. Intorno una piccola folla scarsamente addolorata. Forse si tratta di un morto vecchio e benestante.

B. No, non me la puoi toccare la ruga.Vedi, io non sono innamorato di te, neanche un poco. Ti ho baciato al party della Chicca per gioco, per un bicchiere in più, perché eri molto sexy. Maschile, vestita così da uomo, in smoking. Ma sotto la giacca si vedevano bene i seni rotondi. È quello che mi ha eccitato. Un maschio con i seni. Scusa…il cellulare…non l’ho spento.

A. Ti pareva.

B. Ciao… Scusa ora non posso. Sono…al Cimitero. Sì… un funerale…M io zio, da parte di madre. È morto. Ok a dopo.

A. Chi era? Perché gli hai detto la bugia del funerale?

B. Un mio amico. Sempre inopportuno.

A. Un amico..

B. Si, un amico. Ora devo andare. Ciao. Restiamo amici ok?

A. Amici un cazzo.
B Si allontana su uno scooter senza sospensioni che sobbalza sui sampietrini. A rimane seduta qualche minuto al tavolo. Paga il conto e raggiunge, oltre le mura, il corteo dei parenti del deceduto. È l’ unica che piange. Tutti si voltano incuriositi per guardarla. Ma questa chi è?

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